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Amaro Silano, l’eccellenza calabrese che incanta i social e aiuta l’ambiente

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Quella della Bosco Liquori S.r.l. è un’avventura imprenditoriale nata nel 1864 a opera di Raffaello Bosco, divenuta oggi eccellenza del panorama enogastronomico grazie alla passione e alla ricercatezza che contraddistinguono i suoi prodotti. Su tutti, Amaro Silano e Anice Bosco, da subito apprezzati per le loro qualità e l’originalità del gusto, fatto di note autentiche date dalle preziose erbe calabresi.
La produzione, oggi come allora, viene effettuata in maniera tradizionale proprio in Calabria e l’azienda figura tra i primi dieci produttori di amaro a livello nazionale. Rilevata nel 2005 dal gruppo Regina-Marcelletti, narra oggi in maniera fresca e coinvolgente la storia autentica di un sapore che viene da lontano. Ma oltre all’abilità imprenditoriale c’è anche un impegno concreto per il territorio. Ne abbiamo parlato con Antonio Reda, giovane marketing manager presso la Bosco Liquori S.r.l.

Antonio, raccontaci qualcosa di te. Quali sono stati i tuoi studi e come sei approdato nella grande famiglia della Bosco Liquori?
Sono responsabile marketing per la Bosco Liquori, ma la mia esperienza nel marketing nasce diversi anni fa. Durante un periodo di formazione prima in Ingegneria e poi in Economia, ho iniziato a lavorare per RedBull Energy Drink, ricoprendo i ruoli di Student Brand Manager prima e Regional Marketing Manager dopo. È stato un percorso decisamente formativo, durato sei anni, dopo i quali ho svolto un’attività in ambito Digital come Marketing Digital specialist nella multinazionale Dedagroup, con sede a Trento, che si occupa di Information Technology. Da lì un nuovo ritorno nella madrepatria dove, con lo spirito di riprendere in mano il percorso iniziale in ambito beverage, con focus quindi sul servizio piuttosto che sul prodotto, sono stato assoldato dalla compagine che guida oggi l’azienda Bosco Liquori.

In cosa consiste il tuo lavoro?
Coordino tutte le attività che riguardano i prodotti di Bosco Liquori, in primis Amaro Silano, e tutti gli aspetti che riguardano il design, il visual, l’immagine che l’azienda e i suoi prodotti vogliono trasmettere. Il mio compito è individuare attraverso ricerche di mercato i trend e comunicare le caratteristiche dei prodotti, ma anche curare i rapporti con la grande distribuzione, i locali che servono i nostri prodotti e sponsorizzare le promozioni relative alla vendita dei prodotti, indirizzare insomma il consumatore al prodotto. Intorno alla costruzione di un brand c’è il rapporto con il consumatore che è più semplice rispetto al passato: se fino a qualche anno fa il marketing raggiungeva il consumatore quasi fisicamente, pensiamo per esempio alla cartellonistica e alle immagini trasmesse in tv, oggi i social network rendono tutto più semplice. Coordino quindi le attività social e il rapporto diretto con il consumatore, ma anche l’interazione e l’engagement attraverso contenuti interessanti che suscitano la curiosità di chi conosce e apprezza già i prodotti, ma soprattutto verso coloro i quali non lo conoscono ancora.

La tua insomma è la storia di un giovane che è riuscito a tornare al Sud.
Il mio percorso è come quello che tanti vorrebbero realizzare: vedo tante persone che si sono dovute rimboccare le maniche e hanno dovuto fare la valigia per cercare un lavoro che rispecchiasse le proprie ambizioni e i propri studi. Sono stato fortunato a iniziare la mia carriera in Calabria attraverso una grande azienda che ha colto il mio spirito: è stato un colpo di fortuna che, me ne rendo conto, non capita a tutti perché troppo spesso dobbiamo allargare le vedute e costruire qualcosa di diverso, magari andando lontano. Il desiderio di tornare era tanto e ho insistito finché non ho trovato un’occasione che mi consentisse fare quello che mi piace vicino casa: questa azienda è sicuramente il connubio giusto di quello che era nei miei piani.

Un prodotto tradizionale come Amaro Silano che ha più di 150 anni è perfettamente calato nel contesto digital. Possiamo definirlo un vero e proprio esempio di best practice?
Me lo auguro (ride). Lo scopo è stato ed è quello di proiettare il marchio storico della famiglia Bosco, che ha creato per la prima volta le ricette di liquori ormai punto di riferimento per il panorama calabrese, ben oltre i confini regionali. Il gruppo Regina-Marcelletti è riuscito nell’intento, portandolo nella grande distribuzione, e avviando una riprogettazione del prodotto che fino a quindici anni fa aveva ancora l’immagine storica, molto bella ma meno di appeal per il pubblico giovane. Abbiamo “svecchiato” e avvicinato un prodotto antico e da adulti a un gusto e un modo di bere più giovane, attraverso innanzitutto il packaging, e con la comunicazione, con eventi aperti al pubblico, il sito web, e i canali social. Il nostro è un linguaggio fresco, di cui è esempio l’hashtag #bevifuoridal branco, caposaldo del restyling che abbiamo operato.

Tra gli eventi, spicca un eco-trekking.
È un’iniziativa nata da un’idea di Marco Orrico, nostro amico e affettuoso consumatore, appassionato di natura, ambiente e Sila. Si è esposto come promotore dell’iniziativa e ci ha proposto una partnership viste le affinità personali e aziendali: Amaro Silano è infatti un prodotto della Sila, da cui prende il nome, ed è legato al territorio. L’idea era ripulire aree di verde deturpate dall’incuria dell’uomo e abbiamo subito colto l’opportunità, creando sui social l’evento che abbiamo chiamato appunto eco-trekking perché si tratta di una passeggiata nei luoghi della Sila in cui si fa anche qualcosa di buono per il nostro habitat. Ci siamo rimboccati le maniche e si sono unite a noi davvero tante persone, cui abbiamo fornito l’occorrente e una maglietta realizzata per l’occasione sposando graficamente il concetto di pulizia del pianeta e il logo di Amaro Silano, con il lupo e i pini.

Ci saranno altri appuntamenti?
Ci siamo prefissati di organizzare altre giornate di aggregazione al servizio dell’ambiente, magari in territori come il Pollino o in Aspromonte, sulle spiagge e – perché no? – fuori dalla Calabria.

Già pubblicato su L’Altravoce dei Ventenni-Quotidiano del Sud 05/10/2020

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