Per ogni shopaholic, fashion victim, fashion blogger, fashion un po’ quel che vi pare, Settembre è uno dei mesi più importanti dell’anno.
Se per i comuni mortali Settembre è sinonimo di rientro dalle ferie, sessione autunnale, bollette, scadenze, sonnolenza, cambio di stagione, per i patiti dell’haute couture e gli addetti ai lavori significa una sola cosa: fashion week.
E dal momento che a noi il made in Italy piace parecchio, abbiamo pensato bene di trasferirci – fisicamente e non – nel tempo della moda settembrina: l’algida, scintillante, spietata Milano. All’ombra del Duomo, nel cuore del quadrilatero della moda, nelle vie tappezzate a festa, dal 17 all 22 si è respirata un’aria fatta di lustrini, piume colorate, fretta, fervore artistico.
Un programma fittissimo ha tenuto sulle spine prima e riempito poi di meraviglia gli occhi degli addetti ai lavori, dei giornalisti, dei fashion lover, per un totale di 66 sfilate ufficiali e circa 100 collaterali. Numeri da capogiro, cui affiancare le innumerevoli feste, gli aperitivi, i dj set, gli esclusivissimi eventi correlati ad ogni marchio e l’inaugurazione del Vogue Archive.
Un’intera città divenuta passerella, su cui abbiamo visto sfilare da Anna Wintour ad Anna Dello Russo, da Charlotte Casiraghi a Chiara Ferragni, da Pixie Lotte a Kate Moss, in un tripudio di flash e nuove tendenze, tutte da imitare, rimescolare, riproporre.
Per la stagione 2014/2015, l’alta moda italiana ha proposto la riscoperta del bianco, dei colori tenui, di linee ondulate, sapori orientali.
Se Alberta Ferretti ha fatto un tuffo nel recente passato e nell’indipendenza femminile tipica degli anni ’70, Dolce e Gabbana hanno reso omaggio alla Sicilia e ai colori forti della dominazione spagnola, mentre per Gucci la parola d’ordine era riforma.
Moschino
Tra le proposte più giovani, onore a DSquared2 e Stella Jean, che hanno presentato collezioni brillanti, colorate, scanzonate.
Un successo di presenze, un caleidoscopio di colori, tagli sinuosi. Un omaggio alla femminilità, un tripudio di sfumature tenui e richiami storici, per una settimana della moda che conferma l’altissimo livello dello stile made in Italy.