La prima grande barriera siamo noi

Tripmetoo, un nuovo modo di vivere e cambiare il territorio, per tutti grazie ad autovalutazione dei servizi e formazione degli operatori

Non avete ancora pensato a cosa fare questa estate ? La Risposta è Tripmetoo, il progetto che offre servizi turisti per tutti e valorizza il territorio.

  1. Com’è nata l’idea del progetto Tripmetoo? Come si è formato il gruppo? La vostra sensibilità a queste tematiche dell’accessibilità e dell’inclusione nascono da vicende ed episodi personali ?

Tripmetoo è una startup innovativa a vocazione sociale, nata a Salerno alla fine del 2017, che opera nel settore travel&consulting e che ha come obiettivo la valorizzazione della diversità umana. I soci fondatori si sono incontrati grazie a rapporti di amicizia già esistenti e a rapporti di collaborazione professionale tra alcuni membri del team di Tripmetoo. L’attenzione verso le tematiche dell’accessibilità, dello sviluppo territoriale, dell’innovazione sociale e tecnologica nasce dal background eterogeneo dei soci fondatori e da esperienze personali anche su temi che riguardano la sfera dell’accessibilità. 

  1. Ci potete spiegare come si articola il progetto? Come funzionano il sito e l’App ?

Tripmetoo opera attraverso una tecnologia proprietaria composta dall’app RILEVAme e dal marketplace Tripmetoo. L’app RilevaMe viene utilizzata dagli operatori turistici tramite smartphone e consente di raccogliere informazioni e dettagli sull’accessibilità e sulla fruibilità dei servizi turistici da loro offerti. Le informazioni e dati raccolti vengono organizzati in un database e messi a disposizione degli utenti sul marketplace Tripmetoo, dove i viaggiatori, anche con esigenze specifiche (disabilità, esigenze alimentari, famiglie con bambini etc), possono auto-valutare l’aderenza del servizio turistico alle proprie caratteristiche ed esigenze personali, acquistare servizi ed esperienze turistiche e vivere in totale comfort e autonomia il proprio viaggio. Anche il nostro marketplace è stato progettato e realizzato per dare autonomia e comfort anche a persone con esigenze specifiche.

  1. Una parte del vostro progetto, che mi sembra molto importante, è quella della formazione e della sensibilizzazione sul territorio rispetto a queste tematiche, potete spiegarci più nel dettaglio questo aspetto ?

Tripmetoo offre anche un servizio business, grazie al quale, attraverso consulenza e formazione mirata, accompagna operatori ed enti nel miglioramento qualitativo della propria offerta. Li supporta nella progettazione di servizi inclusivi e non ad uso esclusivo di un singolo target ma fruibili dal più alto numero di persone possibile con percorsi di capacity building professionale e culturale. Questo servizio è fondamentale per favorire un cambio di paradigma rispetto anche alla vecchia concezione di accessibilità e per contribuire alla crescita qualitativa dei territori e del settore turistico.

  1. Che tipo di risposta avete avuto dal punto di vista della formazione degli operatori? Ci sono state resistenze? Quali i maggiori risultati raggiunti ?

Fortunatamente la sensibilità degli operatori e la voglia di approfondire nuovi temi e nuovi approcci sta crescendo, questo ci ha permesso con più facilità di far guardare ad operatori ed enti con altri occhi e quindi anche la possibilità di cogliere nuove opportunità di business, oltre che di acquisire nuove competenze.

  1. Che tipo di risposta avete avuto, invece, dagli utenti dei vostri servizi? Ci sono richieste particolari che riuscite a soddisfare e che vorreste segnalare?

Premettiamo che la prima grande soddisfazione per Tripmetoo è stata quella, in un certo senso, di aver superato il concetto di turismo rivolto al viaggiatore “disabile” o rivolto al viaggiatore “normodotato” perchè parlando di diversità umana siamo riusciti a parlare di turismo per le persone. L’altra grande soddisfazione è stata la conseguente risposta dei viaggiatori, in quanto sul nostro sito arrivano richieste da ogni tipologia di viaggiatore. 

  1. C’è un episodio particolare che vorreste raccontare legato agli utenti dei vostri servizi turistici?

Un piccolo aneddoto può essere quello accaduto durante la fase di test del nostro modello. Realizzammo un’esperienza multisensoriale per un player importante del settore vitivinicolo, alla quale hanno partecipato persone di ogni tipo e con diverse esigenze che venivano bendate prima dell’inizio dell’esperienza. La cosa più bella è stata che alla fine di questa esperienza, durante il momento di degustazione, i partecipanti ridevano e scherzavano senza alcun filtro o pregiudizio proprio perchè bendati, questo dimostra come a volte la prima grande barriera siamo noi. L’altro aspetto è che anche gli operatori della cantina hanno apprezzato e compreso quanto l’accessibilità non riguarda solo le persone con disabilità ma, rappresenta un aspetto qualitativo e distintivo dell’offerta. 

  1. Grazie a quali canali di finanziamento siete riusciti a crescere? Ritenete che i canali messi a disposizione per la crescita delle starup siano sufficienti? Quali sono gli aspetti da migliorare?

Come tutte le startup siamo partiti in bootstrapping, poi per fortuna abbiamo vinto diverse competition che ci hanno permesso di raccogliere capitali e di investire nel prodotto, accelerando dunque i diversi processi di consolidamento aziendale. Il mondo startup in Italia sta crescendo di anno in anno ma il settore si dimostra ancora deficitario su molti aspetti, nonostante le startup in Italia sono quasi 11.000. Gli investimenti nelle startup sono ancora troppo pochi e interessano prevalentemente scale-up o comunque aziende più mature, mentre per tutte quelle startup che sono in fase pre-seed o seed e sono più della metà del totale, purtroppo si fatica a trovare subito gli interlocutori e gli strumenti giusti per crescere rapidamente. Ciò rallenta il mondo dell’innovazione e scoraggia molti neo-imprenditori a mettersi in gioco. Ma siamo fiduciosi e crediamo che nei prossimi anni, anche in Italia, si potrà fare startup a tutti i livelli così come accade in altri paesi.

  1. Ritenete che il fatto di lavorare nel sud Italia sia o sia stato in passato un elemento di difficoltà maggiore? Se sì, Perchè?

Partire dal Sud Italia è stata sicuramente una grande sfida, Il contesto, le reti, le opportunità e la facilità di accesso ad alcuni servizi o sitemi soprattuto in ambito startup a Salerno non sono così maturi e sviluppati come quelle che offre Milano ma, su questo a al sud, solo negli ultimi anni, si sta lavorando in maniera più spinta per creare un tessuto innovativo e un ecosistema in grado di recepire tutto ciò che riguarda il futuro e le aziende innovative.
C’è anche da dire, però, che molte persone dopo aver fatto esperienza fuori stanno scegliendo di ritornare nei propri territori di origine proprio perchè riconoscono il grande potenziale del sud e perchè vogliono scommettere sul sud Italia. Trattando tematiche di sviluppo territoriale con un approccio innovativo, possiamo dire che per Tripmetoo all’inizio non e stato semplicissimo partire e farsi comprendere ma, lavorando duramente e dialogando con chi come noi si sta impegnando per promuovere e valorizzare i territori, si è creato un buon ecosistema e una buona collaborazione.
Nonostante siamo una startup e dunque orientati a scalare, ci teniamo a mantenere la nostra identita made in sud e ci stiamo impegnando quotidianamente nel nostro piccolo per contribuire alla crescita di questi splendidi territori.

9. Quali sono o quali sono stati i punti di forza dell’agire in un territorio come il Sud Italia?

Se prima abbiamo parlato delle difficolta del Sud, adesso è il momento di mettere in luce ciò che invece offre il sud.
I nostri territori sono ricchi di identità, storie, tradizioni, eccellenze e unicità, oltre ad avere ricchezze culturali, paesaggistiche ed enogastronomiche. Per chi come noi opera nel settore turistico e ha scelto di partire dal sud questo rappresenta un grande valore aggiunto. Dialogare con aziende ed operatori che nel tempo hanno mantenuto uno stretto legame con l’identità del territorio dà input fondamentali per chi opera nel nostro settore. Inoltre, ogni giorno scopriamo angoli mozzafiato di luoghi magici che ti stimolano a fare sempre di più per promuovere e valorizzare bellezze che fanno invidia al mondo intero.

10. Volete aggiungere qualcosa riguardo alla filosofia che sta dietro al vostro progetto? Quali sono i suoi punti di forza?

Non abbiamo parlato dell’importanza che ricopre il terzo settore con i suoi professionisti per il modello Tripmetoo. Al centro del nostro modello, infatti, inseriamo anche l’offerta e i servizi provenienti dal terzo settore, in quanto la presenza capillare che ha sui territori, specialmente su quelli definiti “minori”, può essere di fondamentale importanza ed estremamente funzionale per completare un’offerta turistica spesso incompleta o frazionata, oltre che contribuire a far crescere qualitativamente il comparto e generare impatto positivo sul territorio.
Tirpmetoo e una SIAVS e dunque oltre alle tecnologie cerca di far crescere un modello di business che genera impatto sociale e valore diffuso.
I prossimi mesi per Tripmetoo saranno intensi e chiunque volesse approfondire o entrare nella nostra rete può contattarci!


Già pubblicato, in forma ridotta, su L’Altravoce dei Ventenni – Quotidiano del Sud 06/07/2020