La nostra casa è ancora in fiamme

Il rapporto SDGs sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile sanciti dall’Agenda ONU 2030

La COVID-19 ci ha insegnato che, al contrario di quello che sosteneva qualcuno lo scorso anno di questi tempi, l’Italia non è immersa in un vuoto economico, politico e sociale, in cui è sovrana di se stessa, sola e staccata da tutto, ma è iscritta in una sempre più ampia rete di interazioni, che ci connette con il resto del mondo. Un mondo che non possiamo rilegare al di là di un muro, reale o immaginario.

Siamo interconnessi gli uni con gli altri e facciamo parte di una rete che coinvolge i cittadini, i comuni, le regioni, le nazioni e i gruppi di nazioni, uniti nella costruzione di una società vivibile ed ecosostenibile. L’Agenda 2030, adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, rappresenta il piano di azione globale per il conseguimento di una trasformazione sostenibile della società, dell’economia e dell’ambiente. Lo scopo è implementare le condizioni di vita di ampie fasce di popolazione, eliminando fame e povertà, garantendo dignità e uguaglianza; promuovendo società pacifiche, giuste e inclusive; preservando le risorse naturali e il clima del pianeta per le generazioni future.

Il Rapporto sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’Istat fotografa il progresso compiuto globalmente dalla Comunità Internazionale e, in particolare, dal nostro paese, per raggiungere i traguardi fissati dall’ONU. Non è un mistero che la sostenibilità ambientale, economica e sociale sia una tematica molto cara alle generazioni che potrebbero ereditare una terra arida, martoriata da eventi atmosferici sempre più distruttivi e con una carenza strutturale di risorse alimentari, causata dalla sesta estinzione di massa di specie animali e vegetali. “La nostra casa è in fiamme” ha giustamente detto Greta Thunberg durante il World Economic Forum a Davos, a Gennaio. I risultati salienti riportati nel Rapporto SDGs 2020 descrivono un’Italia che va a rilento nel settore scientifico, scoraggiata, precaria, insoddisfatta, sfavorevole alle donne, alle famiglie numerose e ai giovani. Un’Italia che abusa di alcune risorse, tralasciandone completamente altre. Per quanto riguarda l’universo femminile, nel 2019 tra le donne di 25-49 anni con figli in età prescolare (0-5 anni), più di una su due era occupata (55,2%), mentre erano occupate tre donne su quattro senza figli (74,3%). Nel 2018 sono stati commessi 133 omicidi di donne, parametro rimasto stabile dal 2017, mentre gli omicidi commessi ai danni di uomini sono diminuiti significativamente. Se ad essere assassinata è una donna, in circa l’80% dei casi l’autore è una persona conosciuta dalla vittima: partner, ex partner e/o familiari. Nel comparto giovani, è al 22% la quota dei NEET italiani (giovani che non studiano, non lavorano e non sono in cerca di un lavoro), percentuale in calo ma pur sempre la più elevata tra i paesi UE28. Il 13,5% degli studenti lascia precocemente il sistema di istruzione e formazione, mentre il 25,9% non raggiunge il livello minimo di competenza in campo scientifico. Da questi dati si evince che solo poco più della metà delle giovani donne con figli piccoli lavora; che una quota significativa di giovani ha perso fiducia nel sistema paese e che se sei di sesso femminile, hai molte più possibilità di essere uccisa da una persona che ami.

Nel campo scientifico emerge che la quota degli investimenti nel settore Ricerca e Sviluppo sul PIL (pari al’1,39%) è significativamente inferiore a quella degli altri paesi dell’eurozona. Sul versante economico è in evidente rallentamento il PIL pro capite; infatti, il 27,3% delle persone è a rischio povertà o esclusione sociale. Le condizioni di vita nelle città non sono soddisfacenti per ¼ della popolazione italiana e il 27,8% delle famiglie vivono in abitazioni sovraffollate.

Dal punto di vista ambientale scopriamo che l’inquinamento atmosferico da particolato in Italia è superiore alle media dei paesi UE28. Una famiglia su tre, dicono i dati, non utilizza i mezzi pubblici, portando così al 74% i cittadini che scelgono di spostarsi con la propria auto, inoltre solo il 28,5% degli studenti usa i mezzi pubblici per recarsi nei luoghi di studio. Il consumo del suolo risulta in aumento: Il 7,6% del terreno è coperto da superfici artificiali impermeabili che danneggiano la consistenza e le funzioni del suolo. La biodiversità è in pericolo: circa il 31,2% delle specie animali terresti vertebrate e il 20% delle specie di insetti presenti in Italia sono a rischio estinzione, mentre continuano ad aumentare le specie alloctone infestanti, che arrivano da ecosistemi diversi dal nostro. Sono stati rilevati anche dati positivi ma, purtroppo, la crescita di alcune percentuali non è quasi mai in linea con il valore di riferimento per l’anno in corso.

Il ground zero causato dal virus ha reso evidente quando sia necessario ripensare il sistema economico e sociale in un’ottica di sostenibilità ambientale. I fenicotteri rosa a Mumbai, i pesci nell’acqua cristallina della laguna, il cielo terso sopra Nuova Delhi sono solo alcuni esempi dell’impatto devastante dell’uomo sul pianeta. L’Asvis (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) afferma che lo sfruttamento del suolo, la deforestazione, le emissioni sono tra le cause di propagazione della COVID-19. L’emergenza climatica ha favorito la pandemia e ne richiamerà altre, ma questo shock può aiutarci nella risoluzione dell’emergenza ambientale. Le risorse per raggiungere gli obiettivi non mancano, infatti l’ONU ha previsto anche un piano di finanziamenti ad hoc, chiamato piano d’azione Addis Abeba, che permette di allineare tutti i flussi e le politiche di finanziamento con priorità economiche, sociali ed ambientali. A mancare dall’equazione è solo la volontà dei governi di concepire politiche mirate che mettano al centro la sostenibilità. Non è più concepibile lo sfruttamento del capitale sociale, ambientale ed economico del nostro pianeta, senza aspettarsi un contraccolpo di portata esponenziale.
La nostra casa è ancora in fiamme, a chi daremo la colpa?


Già pubblicato su L’Altravoce dei Ventenni-Quotidiano del Sud 15/6/2020