iPhone, tredici anni di marketing vincente

Il 29 giugno del 2007 alle ore 18, cioè poco più di tredici anni fa, faceva la sua comparsa nel mercato statunitense il primo modello di iPhone. Questa era una versione di smartphone GSM EDGE quad band, che non includeva ancora la tecnologia UMTS, ma segnò una svolta nel modo di concepire il telefono cellulare e nel modo di vivere la quotidianità di ognuno di noi. Proviamo per un attimo a immaginare la vita senza il nostro smartphone: risulta impossibile anche solo concepire uno scenario simile.

Si dice che siano state 3 le mele che hanno modificato il corso della storia: quella mangiata da Eva nel giardino dell’Eden, quella di Newton grazie alla quale si iniziò a ragionare sulle leggi gravitazionali e quella di Steve Jobs, fondatore di Apple che presentò alla stampa proprio l’iPhone EDGE il 9 gennaio 2007.
L’Italia conobbe l’uso dello smartphone solo un anno dopo la sua commercializzazione negli USA, l’11 luglio 2008, con il secondo modello di iPhone, ovvero la versione 3G.
A oggi i modelli immessi nel mercato sono stati ben 25, senza tenere conto delle diverse versioni relative alla memoria disponibili per ciascun modello. Nell’autunno prossimo saranno presentate e commercializzate, in base a quanto trapelato da alcune fonti vicine alla casa produttrice di Cupertino, ben quattro versioni del nuovo iPhone 12, due a prezzo più elevato e due a prezzo più contenuto.
Il primo iPhone venne introdotto negli Stati Uniti al prezzo di 499 dollari, la versione top del nuovo smartphone costerà 1399 dollari: l’incremento anche in termini di prezzo è da far impallidire. Nonostante questo valore così elevato che vede un incremento continuo con il susseguirsi dei vari prodotti, al momento dell’introduzione nel mercato degli stessi si assiste a delle vere e proprie attese e code davanti agli Apple stores. Il motivo è quello di accaparrarsi quello che ormai non è più un semplice smartphone ma è diventato uno status symbol. Apple ha fatto della brand loyalty, ovvero la fedeltà al marchio, dei suoi clienti il suo massimo punto di forza. Chi compra iPhone è quasi totalmente restio a cambiare produttore, entra in una sorta di comunità da cui non vuole più uscire. La forza delle intuizioni di Steve Jobs consistette nel creare una sorta di dicotomia “Apple vs altri”, l’utilizzatore dei prodotti brandizzati con la mela morsicata si considera in eterna competizione con chi utilizza altri prodotti. Questa tecnica di marketing, mix perfetto tra differenziazione e fidelizzazione della clientela, è rintracciabile anche nel successo del Mac, che si pose non come un semplice computer ma come un’alternativa al PC. Allo stesso modo iPhone cerca di uscire dal mercato degli smartphone per diventare alternativo ad essi. La differenziazione non si ferma al solo prodotto principale, ma coinvolge tutto ciò che sta intorno ad esso. Apple sfrutta la tecnologia IOS che differenzia il suo sistema operativo da altre tecnologie come Android, usata da molti competitor. Diversi per modalità di utilizzo sono anche il cavo per ricaricare la batteria, le cuffie per ascoltare la musica, le semplici custodie degli smartphone.
Uno spot del ’97 ha descritto in maniera totalmente efficace la vision di Apple: “Think different”. Ed è proprio la diversità nel modo di intendere l’utilizzo di un telefono cellulare per mezzo del quale oggi è possibile fare qualsiasi cosa, dall’ordinare del cibo a prenotare un biglietto aereo, dall’investire in Borsa al controllare l’allarme di casa, che ha permesso di ottenere un successo sempre crescente.
iPhone, però, non rappresenta per chi lo possiede un semplice mezzo di comunicazione. Un report della BBC ha evidenziato come la reazione provocata dal possesso di iPhone nel modo di pensare dei suoi fan è simile a quella scatenata dal culto di una divinità o dall’appartenenza ad una setta religiosa. L’utilizzatore di iPhone non diventa, quindi, un consumatore del prodotto ma acquisisce lo status di fan ed è disposto per tale motivo a pubblicizzare questa sua condizione, riuscendo a fare nuovi adepti della comunità Apple.

Già pubblicato su L’Altravoce dei Ventenni – Quotidiano del Sud 29/6/2020