Dal Premio Violani Landi a “La logica del merito”: intervista a Sofia Fiorini


 Titolo        La logica del merito
 Autore        Sofia Fiorini 
 Prezzo        € 10
 Anno          2017 
 Pagine        92
 Editore       Interno Poesia
S

ofia Fiorini, classe 1995, ha da poco pubblicato per Interno Poesia “La logica del merito”, opera prima che testimonia un ingresso trionfale nella poesia contemporanea. Già vincitrice del prestigioso Premio Violani Landi nel 2015 e finalista al Premio Rimini 2016, presenta al pubblico un’opera di straordinaria maturità letteraria e squisita grazia. Isabella Leardini, che ne ha curato la prefazione, non esita a definire la poesia di Sofia Fiorini “perfetta come cristallo”, mentre Umberto Piersanti, con un omaggio nella postfazione, individua un dettato “severo, naturalmente alto, mai però eccessivo” nella scrittura della stessa.
L’abbiamo intervistata, scoprendo un’autrice sensibile e fresca, la cui opera siamo certi incanterà i lettori.

Come ti sei avvicinata alla poesia?

 Ho avuto l’occasione preziosa di vivere quella scuola di poesia che è stato (e ancora è) il laboratorio di poesia organizzato da Isabella Leardini durante gli anni del liceo. Questa esperienza mi ha permesso di ammaestrare la parola che vagava nella mia testa. Ho imparato a riconoscere la mia voce, fino a riuscire a identificare da sola, nella mia poesia, le cadute e i punti di forza. E la fiducia coraggiosa in quei primi versi luminosi mi ha spinto a continuare negli anni.

Quali gli autori che ti hanno influenzata e quali le tematiche a te più care?

Un’affinità elettiva con Emily Dickinson mi accompagna dalla prima adolescenza. Ma la lettura di svolta è stata “La tigre assenza” di Cristina Campo: da quel momento mi è sembrata chiara la strada da seguire. Grazia e luminosità di una parola che dice l’amore scrupolosamente, in modo cristallino. Più recentemente ho scoperto la musicalità del verso della Cavalli. Voci che nel tempo sono entrate nel mio immaginario, e le cui tracce rimangono anche nelle epigrafi de “La logica del merito”.

Interno Poesia, tramite crowfunding, ha seguito la pubblicazione della tua opera prima, “La logica del merito”: com’è nata l’idea di questo tipo di coinvolgimento del pubblico?

Andrea Cati ha creato in un tempo breve qualcosa di eccezionale e quasi incredibile per lungimiranza e funzionalità. Interno Poesia avvicina la scrittura in versi a un pubblico vasto, offre alle opere che pubblica una visibilità che sembrava impensabile per la poesia. Il crowdfunding è un sistema che si sta dimostrando sempre più vincente: una risorsa preziosa per fare spiccare il volo alle opere nascenti, presentandole ai futuri lettori, coinvolgendoli. L’entusiasmo che questo meccanismo produce è sorprendente e assolutamente positivo.

Estremamente affascinanti sono Anna, Teresa e Rosa, le ragazze-figlie de “La logica del merito”: possono essere definite le tre anime della tua scrittura?

Penso sia davvero così. Credo di averne preso coscienza a posteriori, leggendo la prefazione di Isabella a questa opera prima. “Le figlie” nascono da un incontro tra passato e futuro: i nomi si ispirano alle mie nonne, raccolgono le anime femminili della mia famiglia, ciò che io stessa sono, ciò che vorrei essere. Tre declinazioni di una femminilità che si mostra e si nasconde, in bilico tra leggerezza e intransigenza. Allo stesso modo si muove la mia scrittura: attende e insegue.

Vincitrice del Premio Violani Landi 2015 e finalista del Premio Rimini 2016: cosa c’è nel tuo futuro?

Il mio desiderio è che “La logica del merito” venga amato dai suoi lettori, sottolineato, ricordato, fotografato, consigliato come una cosa cara. Vorrei che colpisse e guarisse, come ha fatto con me. E se la mia scrittura continuasse a fiorire, con sincerità e lentezza, tra buio e luce, potrei ritenermi felice e fortunata. Soprattutto crescere: voglio una lingua che impari a passo col mio cuore, che maturi come una cosa viva.