Cosa mi aspetto dal 2015?  

Di Maria Cristina Mazzei

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Come ogni 31 dicembre mi ritrovo a riflettere sull’anno appena trascorso.
Ripenso al 2014, le emozioni che ho provato, le persone che mi hanno accompagnato…
Apro la mia pagina facebook , scorro le foto dell’anno e i post. Apro whatsapp e rileggo le conversazioni , scorro il mio album di foto dell’i-phone.
Sorrido per tutti i momenti belli trascorsi, per quelle piccole cose che mi hanno fatto arrabbiare, per le serate passate in compagnia, per lo studio e l’esaurimento per l’esame di avvocato, per il post-esame e per il lavoro…
E’ questo il momento, in cui ogni anno stilo la lista dei buoni propositi per l’anno nuovo e mi chiedo “Cosa mi aspetto dal 2015?”.
La solita lista scritta rigorosamente a mano e riposta in un cassetto. Quest’anno voglio cambiare registro. E inizio proprio dalla mia lista.
Spesso siamo troppo proiettati verso il futuro, ansiosi di conoscere quello che verrà. Non consideriamo il presente, le cose belle che abbiamo perché le diamo per scontate, perché siamo troppo preoccupati a programmare, pianificare, sistemare… Facendo troppi piani per il futuro, poi, è quasi certo che non teniamo conto del destino, che ci riserva situazioni, cose e persone che non possiamo prevedere.
L’imprevisto, però, non sempre è qualcosa di negativo. Siamo noi che lo etichettiamo come tale perché l’ignoto spaventa, intimidisce perché è fuori dal nostro controllo e, di conseguenza, ci intimorisce. Nel 2014 ho capito che l’imprevisto è un’opportunità che il destino ci offre e che solo noi da bravi artefici della nostra fortuna possiamo gestire.
Come scrive Yamamoto Tsunemoto (Hagakure- il libro segreto dei Samurai), «Il momento presente è adesso». Significa prepararsi costantemente all’imprevisto.
Le aspettative, poi, sono direttamente proporzionali alle delusioni; come avevo postato nel mio blog di msn nel lontano 2008: “Se non ti aspetti nulla, non sarai mai deluso”.
Perché quindi in maniera dettagliata pianificare l’anno che verrà?

Per il 2015, la mia lista dei buoni propositi è incredibilmente corta.

  • Avere accanto le persone alle quali voglio più bene
    Rivedo nelle foto tutte le persone delle quali non potrei fare a meno.
    Parto dalle foto di mio padre e mia madre, sempre presenti nonostante i 600 km di distanza e capaci di capire le mie emozioni semplicemente dal mio tono di voce.
    Guardo, poi quelle delle mie nonne, Olga e Ortensia, che mi vegliano da lassù.
    Scorro, poi, le foto con gli Amici con la A maiuscola: i “cosentini” su cui posso sempre contare. Quando ci vediamo è come se il tempo non fosse mai passato e partono le lunghe chiacchierate davanti ad uno spritz o un buon caffè da Galliano, da Retrò, o più classico al Bar Kennedy (noti locali della Movida Cosangelese), che rende di più delle conversazioni su whatsapp o facebook.
    Amici con la A maiuscola, i “romani Doc o di adozione” (come me). Nella Capitale, sono i miei compagni di avventure e di sventure. In assenza delle nostre “maratone” in centro rigorosamente a piedi, il caffè da Ciampini, il preserata da Ginky, l’immancabile bar del fico e i sushi all you can eat (noti luoghi della Movida Romana), sono inevitabili i mille messaggi su whatsapp e le telefonate di update.
  • Pensare positivo
    Secondo la legge dell’attrazione, pensando positivo, ti succedono cose positive. Quindi perché pensare negativo?
    Un buon caffè, un cappuccino, aprire la finestra, sentire la brezza mattutina… Come può non essere un buongiorno? Come può non essere una buonanotte con una tisana e un ottimo libro da leggere?
    Come può non essere un buon weekend con i tuoi amici di sempre con un preserata in giro per la città e ballando alla Cabala fino all’alba e riuscendo anche a fare il bucato?
    Il resto viene da sé. Saremo pronti a goderci ogni singolo attimo del nuovo anno, troveremo la forza per lottare nelle battaglie quotidiane della vita, per tollerare i messaggi che si chiudono con “un abbraccio” o peggio “saluti”..

Gli anni dispari, si sa, sono i migliori e il 2015 sarà il nostro anno, come lo sono stati quelli passati e lo saranno quelli futuri.